Il Corriere della Sera riporta le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del cinquantesimo anniversario della strage di Gioia Tauro, in Calabria, che seguì di pochi mesi quella di Piazza Fontana, a Milano. Il 22 luglio 1970 un ordigno scoppiò sui binari mentre transitava il treno «Freccia del Sud» (il «Treno del Sole») Palermo-Torino: sei i morti, decine i feriti. Il Capo dello Stato: "L'unità del popolo italiano intorno ai valori della Costituzione ha bandito la violenza come mezzo di lotta politica. Nel giorno di questa triste ricorrenza desidero esprimere i sentimenti di solidarietà e vicinanza alle famiglie che furono costrette a patire lutto e sofferenze, pagando il prezzo più alto alla brutalità del terrore e dell'eversione. Fare memoria, anche delle pagine più dolorose della nostra storia, è opera preziosa di civiltà e richiama tutti a un gravoso e irrinunciabile esercizio di responsabilità - ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell'anniversario dei 50 anni della strage - e i colpevoli dell'attentato rimasero per lunghi anni sconosciuti ma, seppure con ritardo, il percorso della giustizia è riuscito a raggiungere un traguardo di verità, svelando gli esecutori, la loro connessione con frange estremiste neofasciste che tentavano di strumentalizzare e condizionare le proteste di Reggio Calabria, e svelando anche il legame con organizzazioni criminali radicate nel territorio. La strage - a aggiunto il Capo dello Stato - seguì di pochi mesi quella di piazza Fontana, a Milano".

Sezione: Altre Notizie / Data: Mer 22 luglio 2020 alle 11:30 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Roberto Tortora
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